Storytelling è una di quelle parole che sono entrate prepotentemente nel linguaggio del marketing, ma di cui ancora si fatica a dare una definizione chiara. La sua traduzione italiana più vicina è “narrazione” che però ha da un lato una connostazione infantile, dall’altra quasi ambigua, a voler esagerare diremmo “disonesta”.
Niente di più lontano dalla verità. Lo storytelling non è solo una parte autentica e fondamentalmente integrata nella vita di ognuno di noi (persone e aziende), ma ne è proprio una componente fondante.
Lo storytelling è qualcosa che appartiene a tutti noi, tutti ne sono attori, e spettatori contemporaneamente. E tutti, in egual misura siamo in grado di riconoscerlo (inconsciamente o meno) e di farci affascinare o respingere.
Lo storytelling aziendale è una tecnica di marketing che utilizza la narrazione come strumento per la creazione di contenuti volti a promuovere un’azienda, un prodotto o un servizio. L’obiettivo è quello di coinvolgere il pubblico all’interno di una narrazione nella quale sia facile identificarsi, facendo leva su aspetti emozionali (ma non solo) e creando una connessione tra il protagonista (l’azienda) e lo spettatore (il cliente).
Lo storytelling aziendale è importante perché creare una connessione emotiva con il pubblico è un canale di comunicazione efficace e potente. Le persone sono più propense ad ascoltare chi comprendono e con cui si sentono in sintonia.
Imbastire una narrazione aziendale però non significa “raccontare delle bugie”, o “infiocchettare la realtà”. Lo storytelling è efficace quando è autentico, quando costruisce una narrazione su elementi concreti. Il mondo del marketing è pieno di storie (per l’appunto) di aziende che hanno cercato di costruire uno storytelling fondato su basi inventate, e sono tutte storie di fallimenti.
Se costruito su delle basi di trasparenza, lo storytelling aziendale diventa un potentissimo strumento per definire l’identità di un’azienda, e aiutarla a differenziarsi dai propri competitor. In un mercato saturo, dove ci sono molte realtà che vendono prodotti o servizi simili, il modo in cui un’azienda comunica la sua storia può fare la differenza tra un cliente che sceglie il prodottodi un concorrente, o uno che sceglie la “storia” dell’azienda. Molto spesso infatti, la scelta tra diverse proposte di mercato, non viene fatta solamente su una base economica, è il modo in cui l’interlocutore comunica con il cliente, che fa la differenza.
Un’azienda che comunica in modo efficace la sua storia e i suoi valori è vista come più autentica e trasparente, il che aumenta la fiducia dei consumatori nell’azienda stessa.
L’efficacia dello storytelling però, non risiede solo nelle sue caratteristiche più profondamente antropologiche, le storie dopotutto sono parte dell’evoluzione umana, ma anche nella sua utilità pratica. Un contenuto “narrato”, o per meglio dire “parlante” è un’ottimo contenuto da diffondere sui social media, aumentando conseguentemente la visibilità e raggiungendo facilmente un pubblico più ampio.
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Le immagini sono sempre state uno strumento di comunicazione fondamentale per l’uomo, partendo dalle scritture rupestri fino ad arrivare ai video su TikTok. Sebbene ci siano sempre state, in questo momento storico sono diventate preponderanti nella nostra comunicazione quotidiana. Tutti i giorni mandiamo una foto ai nostri amici, immortaliamo momenti importanti o raccontiamo la nostra attività lavorativa sui social.
Quello delle immagini è un linguaggio al pari di quello scritto eppure, sebbene di quello conosciamo la grammatica e la sintassi, difficilmente chi lo usa o lo fruisce quotidianamente è consapevole di quali regole e strutture ne regolino il funzionamento. Generalmente i video e le foto vengono semplicemente giudicate dal punto di vista estetico ma la forza della comunicazione sta nel contenuto che arriva al ricevente, il giudizio estetico sottintende un mondo di significati che dobbiamo imparare a riconoscere.
L’obiettivo di questi percorsi è pertanto quello di spiegare le basi del linguaggio delle immagini, per avere maggior controllo sul messaggio che vi si veicola e per capire come un punto di vista, o una luce, o un elemento nell’inquadratura possa cambiare radicalmente il messaggio che stiamo trasmettendo con la nostra immagine.
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