{"id":6822,"date":"2022-07-21T14:31:19","date_gmt":"2022-07-21T12:31:19","guid":{"rendered":"https:\/\/edu.itcoregroup.com\/?p=6822"},"modified":"2022-07-21T14:37:16","modified_gmt":"2022-07-21T12:37:16","slug":"la-mappa-sul-muro-uno-dei-migliori-esempi-di-leadership","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/edu.itcoregroup.com\/blog\/la-mappa-sul-muro-uno-dei-migliori-esempi-di-leadership\/","title":{"rendered":"\u201cLa Mappa sul Muro\u201d, uno dei migliori esempi di leadership"},"content":{"rendered":"\n
Quando ci si appresta a scrivere di leadership, si rischia di cadere nell\u2019ovviet\u00e0 del dover definire cosa s\u2019intende con \u201cleadership\u201d, quali sono le caratteristiche di un \u201cbuon leader\u201d. <\/strong>Sfuggire alle definizioni pi\u00f9 banali di questo concetto non \u00e8 facile, in parte perch\u00e9 \u201cleadership\u201d rientra a pieno titolo nella lista delle parole pi\u00f9 inflazionate degli ultimi dieci anni (insieme alla stessa parola \u201cinflazionato\u201d, per altro), e in parte perch\u00e9 tentare di dettagliare in modo univoco quella che a tutti gli effetti \u00e8 una qualit\u00e0 variabile delle persone non pu\u00f2 portare a nulla di costruttivo. Ecco allora la prima matassa da sbrogliare. Come si pu\u00f2 parlare di leadership? Jack Curtis<\/strong> \u00e8 Commanding Officer dello squadrone EA-18G Growler, autore di diverse riflessioni sul concetto di leadrship. Nel suo articolo \u201cThe Map on the Wall\u201d<\/em>, Jack spiega la sua strategia di onboarding nei confronti dei nuovi arrivati <\/strong>(membri dello squadrone e collaboratori).<\/p>\n\n\n\n La premessa \u00e8 semplice; nell\u2019ufficio di Jack c\u2019\u00e8 una mappa degli Stati Uniti. Ai nuovi arrivati viene chiesto di prendere una puntina, e di fissarla sul proprio luogo di provenienza. Jack parte proprio da l\u00ec per iniziare una conversazione su storia personale, esperienze e cultura per introdurre i nuovi arrivati all\u2019interno del suo \u201cteam\u201d.<\/p>\n\n\n\n
O di cui valga la pena parlare, quantomeno.<\/p>\n\n\n\n
Il primo desiderio inconfessabile (e lo esprimer\u00f2 io per tutti) \u00e8 che di \u201cleadership\u201d parli chi davvero si occupa di guidare, gestire e organizzare un team<\/strong> (che non sia quello del proprio ufficio stampa) ogni giorno. Non importa davvero in quale campo perch\u00e9 (e questo \u00e8 il secondo desiderio) chi clicca su un articolo che parla di leadership spera di trovare la verit\u00e0; il segreto ultimo per diventare leader esemplari, carismatici ed affidabili. Di quelli che si vedono sui post motivazionali con il masso trainato dai dipendenti sul quale il cattivo leader \u00e8 seduto, mentre il buon leader tira la corda con tutti gli altri, hai presente?
La ragione \u00e8 semplice. Non si tratta del separare le qualit\u00e0 di un leader dall\u2019ambito nel quale si trova ad operare (un analisi interessante sulla quale magari ritorneremo in un articolo futuro). Si tratta del fatto che un leader (che \u00e8 un essere umano, a dispetto delle qualit\u00e0 divine che spesso gli vengono attribuite) \u00e8 la somma delle proprie esperienze, della propria cultura e storia, e di conseguenza non pu\u00f2 riferirsi ad un modello \u201cpredefinito\u201d.
E per fortuna.
Questa lunga introduzione (di cui vi chiedo di tenere a mente \u201cstoria\u201d e \u201ccultura personale\u201d, il resto potete dimenticarlo) \u00e8 per parlarvi di un articolo uscito un paio di anni fa, ad opera di Jack \u201cFarva\u201d Curtis.<\/p>\n\n\n\n